La Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura (CCIAA) di Bologna, valutata la necessità di sostenere le micro, piccole e medie imprese bolognesi che subiscono disagi dai lavori dei grandi cantieri in corso nell’area metropolitana di Bologna, assegna ristori a fondo perduto volti a ridurre le conseguenze economiche di tali disagi.
Ai fini del regolamento sono considerati grandi cantieri quelli di pubblica utilità riguardanti rilevanti infrastrutture stradali (ad es. Tram di Bologna, Pontelungo, Nodo ferrostradale di Casalecchio, strade provinciali interrotte) o siti che hanno un impatto diffuso sulle attività economiche (ad es. messa in sicurezza Torre Garisenda).
Non sono considerati grandi cantieri e non danno diritto al ristoro i lavori che interessano singoli edifici o complessi residenziali (lavori superbonus, rifacimento facciate ecc.).
Beneficiari
Possono partecipare al Regolamento le imprese con sede legale e/o unità locale operativa nell’area metropolitana di Bologna, iscritte al Registro Imprese/REA della Camera di Commercio di Bologna. In particolare, le Imprese richiedenti devono possedere, alla data di presentazione della domanda, i seguenti requisiti:
- essere iscritte al Registro Imprese;
- essere attive;
- essere in regola nel pagamento del diritto annuale dovuto alla CCIAA di Bologna, alla data di presentazione della domanda di ristoro. Nel caso in cui si riscontri un’irregolarità in merito al pagamento del diritto annuale, le imprese saranno invitate a regolarizzarsi ed a trasmettere apposita documentazione comprovante l’avvenuto pagamento del diritto annuale mancante entro e non oltre il termine di 10 giorni di calendario dalla ricezione della relativa richiesta, pena la non ammissibilità al ristoro;
- non essere sottoposte a procedure concorsuali o liquidazione giudiziale, o trovarsi in stato di difficoltà (ai sensi dell’art. 2 del Regolamento (UE) 651/2014, come modificato in seguito al Regolamento UE n. 2021/1237 della Commissione del 23 luglio 2021);
- essere in regola in merito alla posizione contributiva INPS ed INAIL (DURC);
- non essere fornitori di beni e servizi a favore della Camera di Commercio I.A.A. di Bologna, ai sensi dell’art. 4, comma 6, del D.L. 95 del 6 luglio 2012, convertito nella L. 7 agosto 2012, n. 135. Non sarà liquidato alcun ristoro ovvero, se liquidato, potrà essere revocato il ristoro ai soggetti che, dal momento di presentazione della domanda al momento della liquidazione del ristoro, forniscano servizi a favore della Camera di Commercio di Bologna, anche a titolo gratuito;
- avere legali rappresentanti, amministratori (con o senza poteri di rappresentanza) e soci per i quali non sussistano cause di divieto, di decadenza, di sospensione previste dall’art. 67 del D.lgs. 6 settembre 2011, n.159 (Codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione, nonché nuove disposizioni in materia di documentazione antimafia). I soggetti sottoposti alla verifica antimafia sono quelli indicati nell’art. 85 del D.lgs. 6 settembre 2011, n. 159;
- essere in regola con le normative sulla salute e sicurezza sul lavoro di cui al D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81 e s.m.i.
Le imprese dovranno possedere i requisiti richiesti in modo continuativo dalla data di domanda fino all’erogazione del ristoro. L’eventuale perdita in itinere dei requisiti non consentirà l’erogazione del ristoro.
Iniziative ammissibili e contributi
Le risorse finanziarie disponibili per l’iniziativa ammontano a € 250.000,00.
Al fine di assicurare la massima partecipazione all’iniziativa, ogni impresa può presentare una sola domanda di ristoro, che dovrà riguardare la sede legale o una unità locale, risultante dalla visura camerale ed attiva, ubicata nell’area metropolitana di Bologna nel raggio di 200 metri dai luoghi in cui sono presenti grandi cantieri. Per la verifica della distanza andrà considerata la misura calcolata mediante l’applicazione Google Maps.
I ristori sono assegnati a fondo perduto in funzione della percentuale di calo di fatturato registrata nel primo semestre 2024 (1/1/2024-30/6/2024) rispetto al corrispondente periodo dell’anno 2023 (1/1/2023-30/6/2023) specificamente presso la sede/unità locale per la quale si presenta domanda.
Il ristoro è determinato nella misura indicata nella seguente tabella:
Percentuale calo fatturato 1/1/2024-30/6/2024 rispetto a 1/1/2023-30/6/2023 | Importo ristoro |
da >5% a 10% | € 2.000,00 |
da >10% a 20% | € 3.000,00 |
oltre 20% | € 4.000,00 |
I ristori verranno assegnati in base al regime “de minimis”.
Procedure e termini
Le domande di ristoro, sulla base della modulistica predisposta dall’ufficio competente, dovranno essere inviate esclusivamente dalle ore 11.00 del 23 settembre 2024, fino alle ore 13 del 18 ottobre 2024, in modalità telematica, con firma digitale del Titolare/Legale rappresentante, attraverso la piattaforma Webtelemaco di Infocamere – Servizi e-gov (collegato al sistema informatico AGEF utilizzato dall’ufficio competente per l’istruttoria della pratica).
I ristori sono assegnati prioritariamente alle domande ammissibili delle imprese femminili, delle imprese giovanili e di quelle in possesso del rating di legalità, in base all’ordine cronologico dell’invio delle domande da parte di queste tre categorie di imprese, determinato dalla data e ora di ricevimento della richiesta del ristoro, e fino a totale esaurimento della dotazione finanziaria.
Successivamente, in presenza di disponibilità residue, si procederà all’assegnazione del ristoro alle altre imprese ammissibili, in base all’ordine cronologico di invio delle domande da parte di queste ultime, e fino a totale esaurimento della dotazione finanziaria. All’impresa posizionata in corrispondenza dell’ultima posizione utile prima dell’esaurimento del fondo, sarà assegnata la somma residua di ristoro rispetto alla dotazione disponibile.
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